Molti sono i luoghi interessanti da visitare durante un soggiorno a Campello sul Clitunno.
L'antico castello che, secondo la leggenda, fu fondato, verso la metà del sec. X, da Rovero di Champeause, è il fulcro della storia del comune; si dice infatti che la famiglia dei conti di Campello discenda dal nobile feudatario, arrivato in Italia da Reims, al seguito di Guido, duca di Spoleto. Il condottiero ebbe il permesso di costruire una fortezza sul colle, nucleo originario del feudo. L'imperatore Lamberto avrebbe confermato l'investitura nel 921.
Un primo documento del castello e dei suoi signori si ha nel 1226: ai tempi di Federico II essi furono attivi sostenitori dell'Impero contro la Chiesa, tanto da essere duramente condannati da Papa Onorio III, che li definì "figli del diavolo".
Nell'arco del quattordicesimo secolo, il castello fu teatro di continue lotte fra signori locali e della vicina Spoleto. Nel 1366, la rocca fu notevolmente rafforzata dal Cardinale Albornoz.
Se Campello Alto si stringe intorno al severo castello medievale, Campello Basso, sede del Comune e dell'abitato principale, sorge intorno alla piazza dominata dalla chiesa della Madonna della Bianca, del 1529, impreziosita dal portale di Cione di Taddeo da Lugano; al suo interno, due opere dello Spagna (Giovanni di Pietro): Annunciazione e Presepio (XV-XVI secolo). Lungo la via Flaminia, nei pressi delle Fonti del Clitunno, si trovano i resti della chiesa Romanica dei Santi Cipriano e Giustina, eretta con ogni probabilità nel XI-XII secolo.
Da assaggiare: il tartufo nero, che si può gustare in numerosi piatti locali, a scaglie sui crostini, o sulla pasta fatta a mano.
Il territorio è famoso soprattutto per le rinomate Fonti del Clitumno, ricche di polle d'acqua limpidissima che formano un laghetto poco profondo, circondato da salici piangenti e pioppi.
Il paesaggio suggestivo evoca il forte legame tra religiosità e natura, che ha ispirato sin dall'antichità poeti come Virgilio, Plinio il Giovane, Lord Byron, Carducci.
La sacralità della zona è altresì testimoniata da un Tempietto di notevole pregio, edificato in epoca paleocristiana (IV-V secolo), secondo il classico schema dei tempi pagani e costruito sopra una delle tante sorgenti del fiume Clitunno.
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Tra le manifestazioni più importanti si segnalano il Mercato dell'Antiquariato, dell'Usato e del Collezionismo, che si tiene la prima domenica del mese a Pissignano, frazione di Campello; fra luglio e agosto le sagre estive propongono alcuni prodotti tipici (trota, tartufo, lenticchia), oltre a spettacoli gratuiti di teato, musica, balletto e cinema all'aperto; sempre ad agosto si tiene la Festa Medievale di Campello Alto, con la quale si rievocano la vita ed i costumi dell'epoca.
Campello è inserita negli itinerari della Strada dell'Olio DOP "Umbria" e partecipa alle iniziative di Frantoi Aperti.
Numerosi sono poi gli eventi che si svolgono nei dintorni:
Frazione del comune di Campello, deve il nome al temine latino Pissinianum, cioè luogo della piscina (questa era dove si trova il tempietto). È costituita da un antico castello tra Campello e Trevi. Il centro abitato è attualmente costituito dal nucleo del castello e da un ampio borgo alle pendici del colle. Sulla fine del Duecento, per le continue molestie dei Trevani, il castello era divenuto deserto, e Spoleto concesse immunità e privilegi a chiunque di fuori del suo distretto si fosse recato ad abitarlo. Nel 1361 figura tra i castelli soggetti a Spoleto.
Pissignano rimase sotto il dominio di Spoleto fin verso la fine del Settecento. Oggi una frazione prosperosa del comune di Campello sul Clitunno.
Città di origine romana, immersa tra gli ulivi, a pochi chilometri da Campello, Trevi conserva importanti monumenti di epoca romana e rinascimentale. Chiese, torri e palazzi disegnano il profilo storico di questo centro che
sorge su un colle, a metà strada tra Foligno e Spoleto, in posizione dominante rispetto alla pianura dove scorre il Clitunno, come la maggior parte dei borghi medioevali della zona.
Fuori della cinta muraria medievale, il territorio di Trevi vanta anche un record: custodisce l'ulivo più vecchio d'Italia, quello di Sant'Emiliano, che ha 1700 anni, ed è alto 9 metri. Da visitare, oltre alle chiese duecentesche, il Museo della civiltà dell'Ulivo e i Palazzi cinque-secenteschi (Casa Petrucci, Palazzo Valenti, Palazzo della Prepositura Valenti).
Da assaggiare: il sedano nero di Trevi, di produzione limitatissima e difficilmente reperibile fuori zona, ingrediente base di ricette locali e conosciuto dai buongustai di tutta Italia per il suo sapore particolare.
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Gualdo Cattaneo, a causa della sua posizione strategica, è stato oggetto di lotte e contese fra le più potenti città vicine. Nel 1071 la città combattè a fianco di Spoleto contro Foligno e nel 1177, conquistata da Federico Barbarossa, fu assoggettata a Foligno. In seguito divenne un feudo del Ducato di Spoleto, poi passo sotto il dominio pontificio. Da visitare: la fortezza della Rocca, di pianta triangolare, edificata alla fine del Quattrocento su progetto di Francesco di Bartolomeo di Pietrasanta.